Nella dell’ articolo abbiamo analizzato la letteratura scientifica riguardante proprio le scarpe da corsa moderne, in questa invece prenderemo criticamente in esame il movimento del per scoprire quali sono i e i . Nel 1960 Abebe Bikila ha vinto la Maratona Olimpica a Roma correndo a piedi nudi, nel 1985 Zola Budd ha migliorato il record femminile sui 5000 metri correndo scalza. Da allora l’interesse di corridori e scienziati per il barefoot running è in continua crescita. Gli esseri umani sono stati impegnati nella corsa di resistenza , ma la scarpa da corsa moderna non è stata inventata fino agli anni '70. Per la maggior parte della storia evolutiva umana, i corridori erano a o indossavano come sandali o mocassini con tacchi più piccoli e poco ammortizzati rispetto alle scarpe da corsa moderne(1). Ovviamente la corsa a piedi nudi elimina la massa delle scarpe, e numerosi studi hanno dimostrato in modo uniforme che l'aggiunta di o alle scarpe e quindi il dispendio energetico (circa 1% ogni 100g aggiunti)(2). questo non significa che correre scalzi sia la scelta più conveniente; infatti, sembra che per le calzature con un peso inferiore a 440g al paio, qualsiasi potrebbe essere dagli effetti benefici sull'economia di movimento derivata dalla rigidità e (3). Pertanto ridurre il peso delle proprie scarpe per avere un minor dispendio di energia sembra efficace fintanto che il comfort non viene compromesso. Numerosi studi (altri riferimenti nella ), hanno mostrato che correre a piedi nudi (4) e può essere associato a cambiamenti biomeccanici positivi per quanto riguarda la prevenzione degli infortuni(5). Inoltre sono state osservate nei corridori a piedi nudi significativamente meno lesioni muscoloscheletriche rispetto ai corridori con le scarpe(6). Quello però che i sostenitori del barefoot running spesso dimenticano di menzionare è che, togliendo le scarpe, , in altre parti del corpo. > Un’ indagine prospettica della durata di un anno su 201 soggetti (metà scalzi e metà con le scarpe) ha osservato meno casi di fascite plantare e un minor numero di lesioni al ginocchio, all'anca e alla schiena nel gruppo a piedi nudi. Tra i corridori barefoot però si è riscontrato un maggior numero di infortuni a carico di (6). > Un studio conferma che correre scalzi aumenta il carico sul in chi abitualmente corre con le scarpe, aumentando il rischio di tendinopatie(7). > Altri studi hanno osservato maggior (ossa del piede) nel gruppo con scarpe che simulano il barefoot, rispetto al gruppo con scarpe tradizionali(8,9). Sembra quindi ragionevole che , mentre (10). Parlando invece di correlazione tra tecnica di corsa e calzature usate, è stato osservato che chi corre abitualmente a piedi nudi spesso atterra sulla parte anteriore del piede e chi è abituato a correre con le scarpe, facilitato dal tacco rialzato e ammortizzato, per lo più atterra col tallone(1). È stato anche mostrato che chi atterra col tallone è soggetto a una maggiore (valore legato all’impatto col suolo) rispetto a chi atterra con la parte anteriore del piede(11), quindi alcuni autori hanno legittimamente ipotizzato che il tipo di appoggio al momento del contatto col terreno sia più importante del tipo di scarpa utilizzata(12). Uno studio successivo però ha mostrato che che il tipo di scarpa influenza la velocità di caricamento durante la corsa (13). Inoltre una revisione sistematica della letteratura identifica (tra le altre) le seguenti differenze biomeccaniche nella corsa barefoot(14): Questi cambiamenti sottendono un e quindi un (15). Per di più gli adattamenti biomeccanici e neuromuscolari provocati dalla corsa a piedi nudi sembrano persistere quando i corridori tornano alle loro scarpe, indicando che avviene qualche apprendimento anche durante un breve periodo iniziale di corsa a piedi nudi (3x 10 minuti, o addirittura solo 30 secondi)(16,17). È necessario sottolineare però che che si pensa riducano il rischio di lesioni, in risposta a una transizione al barefoot running senza istruzioni(18). Solo nel 25% dei soggetti si è osservato questo tipo di cambiamenti(19) e questi hanno sperimentato dolore al polpaccio durante l’allenamento e indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata ( ) 1-2 giorni dopo(20). Tra i corridori abituati a usare le scarpe ed atterrare col tallone si è osservata una larga varietà di adattamenti dinamici del piede e degli arti inferiori in risposta a un’ iniziale esposizione alla corsa a piedi nudi(21,22). Sembra poi che il cambiamento iniziale nella meccanica potrebbe avere effetti dannosi sul corridore(23). Inoltre lo può essere un per gli infortuni nei corridori abituati alle scarpe che si avvicinano alla corsa a piedi nudi, in quanto i corridori meno allenati subiscono cambiamenti dovuti alla fatica muscolare che possono compromettere l'attenuazione della forza di reazione col terreno(24). Abbiamo iniziato assumendo che, come specie umana, siamo nati scalzi e abbiamo corso a piedi nudi per milioni di anni. Tuttavia, un'altra considerazione importante è che oggigiorno la maggior parte di noi oltre a indossare quotidianamente le scarpe, conduce una , quindi alla . In conclusione nel considerare gli aspetti benefici legati alla corsa a piedi nudi è fondamentale ricordarsi che ognuno ha le sue peculiari abitudini e necessità. Pertanto una transizione al barefoot running, qualora sia consigliata da un professionista qualificato, è da affrontare con cautela e considerando i rischi associati. Nella di questo articolo vedremo alcuni e parleremo di .Running Shoes II
È meglio correre scalzi?
prima parte
barefoot running(correre scalzi)
pro
contro
per milioni di anni
piedi nudi
calzature minimaliÈ vero che correre scalzi diminuisce il consumo energetico?
massa ai piedi
aumenta il consumo di ossigeno
Ma
svantaggio dovuto al peso
bilanciato
dal comfort della scarpaÈ vero che correre scalzi riduce le sollecitazioni ai tessuti del corpo?
prima parte
diminuisce lo stress articolare alle ginocchia
le sollecitazioninonspariscono
ma si spostano
muscoli e tendini del polpaccio
tendine d’Achille
edema osseo ai metatarsi
alcuni tipi di lesione possano beneficiare della corsa barefoot
altri possono trarre beneficio dalla corsa con le scarpeÈ vero che correre scalzi aiuta ad adottare una tecnica migliore?
velocità di caricamento verticale
anche per tipo di appoggio simili
minore spostamento verticale
minor lavoro contro gravità
i corridori non adottano in modo innato le caratteristiche biomeccaniche
DOMS
stato di allenamento
fattore di rischioricapitolando gli aspetti più importanti:
vita sedentaria
adattandosi
nuova esigenza fisica
terza e ultima parte
consigli generali
scarpe minimali
Dott. Marco Gatto
Fisioterapista specializzato COMT
Riferimenti: